Kyle Bruckmann’s Wrack – Cracked Refraction (Porter, 2012)

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Welcome back Kyle! Sono parecchio legato a Kyle Bruckmann dopo un bellissimo lavoro per la Barely Auditable di Scott Rosemberg (a proposito di illustri dimenticati). In quel caso si trattava di un disco in solo per corno inglese e oboe, in questo si parla di una formazione con tanto di viola (Jen Clare Paulson), batteria (Tim Daisy), contrabbasso (Anton Hatwich), clarinetto basso (Jason Stein) ed il nostro uomo a fare da band leader e con gli stessi strumenti di quel vecchio disco in solo. Ora, se per caso vi foste persi le puntate della carriera di Bruckmann da quel disco fino ad oggi, sappiate che ha suonato con gli EKG, con Antony Braxton, Olivia Block, Gino Robair, Damon & Naomi e Cheer-Accident giusto per menzionare solo alcuni di quelli con cui ha incrociato le ance. Cracked Refraction si trova anima e cuore inserito nei filoni del jazz e della musica colta; differentemente da molti lavori dell’americano il fatto di collaborare con una formazione con tanto di sezione ritmica rende il tutto più digeribile anche a gente che spesso faticherebbe ad affrontare alcuni altri progetti di questo musicista. La cosa interessante è come sezione ritmica lavori in modo differente rispetto a fiati e viola, il tutto si adatta perfettamente e gira in modo meraviglioso, ma resta che mentre i ritmi sincopati afroamericani e spesso jazzy di batteria e basso vanno incalzando, la viola ed i fiati ricamano sopra a tutto in modo quasi classico, attingendo da generi che non sono propriamente jazz. Per confermare quanto detto fino ad ora provate ad immaginare di ascoltare questo lavoro senza il suo impianto ritmico e ne sarete sorpresi. Cracked Refraction suona in modo ascoltabile, fruibile e non si perde mai in impennate free troppo fastidiose, trovo interessante che il Kyle Bruckmann’s Wrack riesca a proporre generi musicali non certo easy in modo comunque piacevole. Gran bel lavoro e di ampio respiro, provate ad ascoltare che cosa combinano sul finire del disco.