Kamikaze Queens – Automatic Life (Sounds Of Subterrania, 2011)

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Quintetto berlinese di un certo spessore che ama modestamente auto-definirsi Berlin Punk Cabaret. Cortese sintesi per esprimere che contengono qualsiasi cosa sia stata fatta, sperimentata e gettata sulla tavola del consumo punk negli ultimi 40 anni. Cosa, tengo a precisare, che non squalifica il risultato, gradevole e di ottimo intrattenimento, ma esagerato in intenti che inevitabilmente dispersivo in energia ed attenzione.  Se volete dimenticare gli stress della settimana in un travestimento che va dal Rocky Horror Show a Nina Hagen passando attraverso Runaways e Patti Smith, con i Kamikaze Queens avete il cocktail che fa per voi. I pezzi ci sono, le caratterizzazioni dei personaggi pure, ma l’adagio che inevitabilmente mi vien da sospirare è che, come al solito, siamo fuori tempo massimo. Certo, i corsi e i ricorsi seguono maree ed ellissi tutte proprie, ma io oggi non posso più farcela a digerirmi di nuovo questa roba. Ma probabilmente qualcuno avrà detto la stessa cosa dei Guns n’ Roses nell’87.