Joe Petrosino – Rockammorra (Essonamò Rec, 2009)

joe_petrosino

Se negli ultimi anni abbiamo un po' patito l'assenza di un nuovo rappresentante della musica partenopea più contaminata, credo che finalmente sia arrivato il momento drizzare le orecchie. Quando parlo di eredità partenopea non mi riferisco soltanto a 99 Posse o Bisca, ma a quella tradizione colta che si avvicina tanto a Peppe Barra quanto ad Eugenio Bennato. Ovviamente Luca/Joe Petrosino, classe 1978, nonostante la giovane età riesce a coniugare splendidamente le influenze della sua terra con l'urgenza musicale di Clash, Police e Ramones e questo, ovviamente, ce lo rende più simpatico. L'epica di Rockammorra è uno spaghetti western che, svecchiato da qualsiasi retaggio eccessivamente dialettale (benchè il lavoro sia quasi esclusivamente in salentino) si sbraccia verso un "folk-elettrico-anthemico" senza frontiere. Esportabilissimo quindi, meno sulfureo del Pan Del Diavolo (parlando di etica-etnica-pathos), ma decisamente più commerciale e quindi vendibile senza sputtanarsi. Un album che farà impazzire chi ha amato La Gatta Cenerentola, L'Amore Molesto, ma anche la pizza di Michele o il caffè del Professore.