Jealousy Party – Live (Fratto9 Under The Sky/Barlamuerte/Megaplom/Burp/etc., 2010)

jelousy

In questo caso si tratta di un buon live con cui si auto-celebra un gruppo storico della musica free di questo paese, storico anche per merito di chi lo compone e parliamo della Toscana off/free che conta, quindi di nomi come Mat Pogo, Edoardo Ricci, S.dro, Andrea Caprara, Wjm e Jacopo Andreini. Se anche non aveste mai praticato le lande in cui regnano sovrani i Jealousy Party credo che anche solo il nome di ogni singolo Signore possa darvi un buon indizio per la non-forma globale di questa sorta di libero Gran Ducato impro.
Impro-jazz a tratti rock e a tratti no, con cantato in italiano sempre in bilico fra il non-sense ed il “sense eccome, ma dipende da quello che sei in grado di capire” e non pensate che stia scrivendo cose fini a sé stesse: se con una voce che a tratti ricorda davvero dei cartoons uno dice “mi sembra di essere un cartone animato ma non faccio manco ridere”, beh… oltre a pensare ad una certa auto-ironia mi viene da dire che non che si tratti di frasi buttate lì. Per convalidare quanto detto fin qui direi che volontarie o no alcune delle frasi di Mat Pogo facciano entrare alcuni stralci dei Jealousy Party in pompa magna nel campo della psicanalisi dove tutte le parole, soprattutto quelle dette quasi seguendo degli automatismi (da scrittura automatica ad esempio) abbiano un senso molto forte. Si tratta di un ottimo live di una formazione ben affiatata, anche se ci trovo tutti i limiti di molti live e quindi pur suonando bene non mi colpisce allo stesso modo di alcuni episodi in studio della band (come ad esempio il loro lato dello split con i Talibam). Eppure in questo free-cut-up globale riemergono folate di solo e sassofoni afro-american-free, batterie (Coleman batterista), bassi punteggiati come segnali morse e real-time mixing e/o campioni dove naviga la voce e lo spirito guascone di Mat Pogo, fra fumetto e sovrapposizione di sequenze come all’interno di un incubo a tratti grottesco.