Ivan Iusco – Water (Minus Habens, 2012)

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Il percorso creativo di Ivan Iusco, patron della Minus Habens da oltre venticinque anni, continua a stupirci. Se ci aveva colpito allo stomaco con la colonna sonora del mai dimenticato film La Capagira, stavolta pur non accompagnando esplicitamente lo svolgimento di una pellicola, per certi versi, è come se esprimesse l’icontenibile volontà di volerlo fare comunque. Water è inequivocabilmente un disco pop: una via di mezzo tra i Cocteau Twins di Treasure (complice l’angelica voce di Betty Lenard) e le atmosfere più dichiaratamente cinematografiche come la suggestiva Clouds o la finale A Way. La seconda parte del CD si imbeve di un hip-hop mistico in punta di piedi (grazie anche al rapper Nav-Vii) che, in ogni caso, non stravolge la personalità del disco o le visioni del suo mentore. Verrebbe da pensare che, pur avendo passato la soglia dei quaranta, il percorso creativo di Ivan Iusco non è ancora arrivato al capolinea, ma al contrario si stia progressivamente inerpicando all’interno di contaminazioni bizzarre e mai fuori luogo. Dentro Water troviamo di tutto: dal Bristol – hop fino ad alcuni potenziali hit da classifica. In conclusione pare chiaro (ma lo sapevamo da tempo) che Ivan non è un centrometrista, ma un maratoneta e chissà, forse non arriverà mai ad un traguardo (ammesso che se ne sia preposto uno). Noi, dagli spalti, comunque non smetteremo mai di seguirlo con lo sguardo.