Il Pan Del Diavolo – Sono All’Osso (La Tempesta, 2010)

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Ancora loro. Finalmente loro. Abbiamo aspettato questo disco per l'intero 2009, andandoli ad ascoltare perfino alla Festa di Radio Onda d'Urto a Brescia. Non c'é un motivo particolare per cui Il Pan Del Diavolo piaccia così tanto se non perché è al contempo lontanissimo da qualsiasi moda o atteggiamento ma trascinante come una Jailhouse Rock fatta da Cinico Tv. Pietro Alessandro Alosi è ancora vestito e impomatato a festa come un redneck dello Zen di Palermo. La produzione non è scalcinata ed essenziale come ai tempi del primo Ep: stavolta incontriamo persino qualche strumento elettrificato o sintetizzato, ma sempre con misura, decorazioni che non stravolgono, ma accentuano o sottolineano questo strano ed unico fenomeno del panorama musicale.  Il Centauro da sola merita l'acquisto dell'intero disco, ancora una volta Rino Gaetano, anni settanta e tanta, tanta voglia di raccontare la quotidianità più periferica che si possa immaginare. Ma ancora Università, Ciriaco, Blu Laguna, nessuna più dell'altra contiene l'urgenza del singolo, ma piuttosto una lavorazione pop sotterranea, accompagnamento ideale per faccende domestiche, per un distributore di benzina o i fornelli di una tavola calda. Idealmente è l'America del Boss, quella di Nebraska, insomma è uno dei rarissimi casi in cui ci siamo appropriati di una tradizione facendola nostra senza snaturarla o contraffarla. Un fottuto capolavoro. Teniamocelo stretto.