Il Buio – S/T EP (Hate Recording Studio, 2010)

Cinque ragazzi dalla provincia di Vicenza pubblicano cinque canzoni per il loro esordio a nome Il Buio: il nome del gruppo formato da singola parola con l’articolo davanti è un vezzo del giro hardcore-punk così come il 33 giri colorato con il coupon per il download, la grafica con la foto di un tessuto colorato appallottolato su sfondo nero garantisce un bel colpo d’occhio… e la musica?
Questo esordio ha due principali influenze: è debitore del suono di Washington DC Dischord anni ’90 e risente anche del fenomeno La Quiete, in una salsa appena un filo più rock; i due modelli sono ingombranti, ma Il Buio comunque fa la sua porca figura grazie agli ottimi testi in italiano che non sono troppo scuri o astratti ma sinceri e consapevoli, un buon cantato perfettamente adatto al genere e non troppo urlato, pezzi musicalmente molto validi (i componenti del gruppo suonano o hanno suonato in La Piovra, Speedjackers, Radio Riot Right Now, A New Silent Corporation). Il disco scorre veloce e si rimette sul piatto che è un piacere, soprattutto la bellissima Jantelagen: forse il disco punk italico più bello dell’anno.