Hunx And His Punx – Street Punk (Hardly Art, 2013)

homepage_large.975d5d2c

“Ganzissimo” ritorno per Hunx And His Punx, power trio format da Seth Bogart e da due fide compagne di band che escono su Hardly Art con un disco a dir poco agile. Meno di venti minuti con pezzi spesso sotto i 100 secondi ma tanta voglia di piazzare qualche refrain lo-fi da far girare in testa centinaia di volte. Il gruppo si muove assemblando materia da sempre vicina come garage-rock, lo-fi punk e bubblegum pop.
Non a caso l’apprendistato e i giri live con gente come Jay Reatard e No Bunny danno l’imprimatur a un disco “cazzone” semplice e senza nulla da dire. Ma decisamente intrigante, a partire da uno dei carichi da novanta, quella You Think You’re Tough che colpisce con la sua scarna ma letale orecchiabili. Rispetto al passato recente della band ogni tanto si ritrovano anche scariche adrenaliniche che riportano a certi vagiti punk-core sicuramente presenti nel dna del gruppo, influenze da intendere in maniera Dwarvesiana diciamo, con la band di Blag Dahlia a rappresentare, almeno attitudinalmente e dal punto di vista delle liriche, un valido punto di riferimento. Il tutto però in un contesto maggiormente 50’s e 60’s oriented, come alcuni pezzi mettono in luce: armonie vocali, accenni doo-wop, e un gusto retrò tutto da assaporare. Non ai livelli del miglior No Bunny (Love Visions, assolutamente da recuperare), meno melodicamente devastanti di King Khan And The BBQ Show, Hunx And His Punx sono un valido sollievo al caldo estivo. In un mondo dove esistono i Muse è già tanto, credetemi.