Grand Drifter – Only Child (Subjangle/Sciopero, 2021)

Un saluto fugace via messenger.
Una risposta.
Dopo 14 mesi un messaggio per propormi l’ascolto di un singolo, ringraziandomi poi per averlo rilanciato.

Piccoli scampoli di una conoscenza acerba, ma tanto mi basta per voler bene ad Andrea Calvo, titolare della sigla Grand Drifter. Parole grosse direte, eppure…fatevi un giro sul suo sito bandcamp, guardate l’attenzione e la linea grafica che contraddistingue ogni sua uscita, ogni suo singolo brano. Due mondi distinti ed eleganti per due dischi, Circus Days del 2018 e questo nuovo Only Child in uscita a novembre 2021. Musica frizzante, autunnale ed elegante, che mi riporta ad una freschezza mai sopita. Il comunicato stampa parla di Go Betweens, Sarah Records e Beatles, nomi enormi che fanno capire l’universalità e l’anima popolare di questa musica. Giochi di chitarre e di voci, quelle di Andrea e di Alice Cavalieri, che disegnano immagini come proiezioni d’amore cinematografiche. Storie che veicolano immagini immediate, in cui correre in collina o guardarsi di sottecchi in un parco.
Melenso? Banale? Scontato?
Siete fuori strada, che il Pop, quello con la P maiuscola, va cesellato con pazienza e con passione, io ci sento delle Marine Girls più mascoline (As a light farewell), dei Pernice Brothers che corrono a perdifiato (Diary of Sorts), dei bellissimi riferimenti per una personalità molto ben salda e sviluppata, per un lavoro certosino.
Per associazioni libere su lavoro e musicista mi chino sulle immagini che corredano quanto speditomi da Andrea, firmate da Daniela Tornato ed il giallo delle foglie che contornano Andrea mi riportano a quanto letto riguardo al colore dell’anno 2021. Giallo su grigio, così come la luce dei brani del grande girovago squarciano nubi e monotonia portandoci sorrisi ed ondeggiamenti repentini di capo e spalle. Prendiamola cosi, come il destino, magari con l’acida To The Evening Stars e la chitarra di Cristian Soldi, godendoci un tramonto con una temperatura accettabile, la giacchetta sopra la spalla mano nella mano con l’amore ed i Grand Drifter lì, in un angolo, a suonarcela beati. Beati, già, che come leggo a volte il progetto si allarga ed oltre ai collaboratori citati diventa una vera e propria big band, comprendenti Paolo Enrico Archetti Maestri (dagli Yo-Yo Mundi, che producono anche il disco con Sciopero), i Cavalieri Andrea e la già citata Alice, Eugenio Merico e Dario Mecca Aleina.
Che aggiungere ancora? Gran gusto, gran bei pezzi, gran bel giro di musicisti (fra gli altri spuntano anche gli Smile Hamilton Santià e Michele Sarda, autori di The Name of this Band Is Smile, altro disco molto bello uscito questa primavera, se ve lo siete perso recuperatelo!), uscita in CD e LP, di sicuro un regalo di natale che sarà graditissimo a chi ancora si balocca con queste sette note che non danno tregua ai turbamenti dei nostri struggenti amori.