EAOrchestra – Likeidos (Amirani, 2011)

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A proposito di gente che in questi tempi dovrebbe essere portata in palmo di mano e coccolata da certi ambienti e che invece non riceve nulla proporzionatamente al livello della musica che propone, ecco un disco dell’EAOrchestra. Parliamo dei musicisti che ruotano attorno al collettivo del GRIM ma non solo, oltre ad Alessio Pisani e Mirio Cosottini e Gianni Mimmo vedo nomi che già conosco come Marco Tindiglia, Angelo Contini, Enrico Toffano ed altri che immagino avere un curriculum di tutto rispetto.

Si tratta di un lavoro composto e organizzato molto bene e fin qui nulla di strano, come d’altra parte era anche prevedibile che si trattasse di un disco che pur navigando a vela spiegata nella musica classica contemporanea, si bagnasse nel jazz ed attingesse dalla tradizione classica senza per questo cadere nello sterile citazionismo e nemmeno in un qualcosa che non è ne carne ne pesce. Le composizioni di Pisani e Cosottini oltre ad essere intrise di un forte potere evocativo non scadono mai in certe facilonerie neoclassicheggianti come è anche vero che quand’anche stessero dipingendo delle geometrie meno lineari, le tracce non perdono mai il senso della narrazione e quindi aderenza con il terreno. Seppur non si tratti di un lavoro privo di momenti tesi, le composizioni raccolte fra queste nove tracce sono comunque rilassate, esploratorie ma sempre tranquille e meditabonde anche nel caso della splendida title track in cui pian piano prende forma una canzone buia ma per nulla depressiva e tanto meno melanconica. Si tratta più semplicemente di qualcosa che guida lentamente al cuore. Un disco che per altro cresce che si dirige verso la fine e che mi ha fatto venire in mente delle strane assonanze, come quando ascoltando la traccia di chiusura a tratti mi è parso di sentire il Gil Evans compositore di Sketches Of Spain preso e rielaborato.