Doppler – Songs To Defy (SK, 2008)

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Fa piacere notare che sotto il profilo musicale Lione non si sia mai addormentata. Se negli anni novanta ne agitavano locali e cantine i vari Condense, Deity Guns e Bastard, oggi ne raccolgono l'eredità gente come Ned, Bananas At The Audience, Kabuki Buddah e, per l'appunto, questi Doppler. In questo caso, principale punto di riferimento sono proprio i già citati Deity Guns: chi meglio di loro sapeva coniugare il noise americano di scuola Amphetamine Reptile ad un certo rock'n roll schematizzato, ma strabordante? Nell'approccio strumentale il suono dei Doppler si ciba anche della vecchia e cara N.W.O.B.H.M, ma non fatevi traviare da questo preludio: le strutture dei pezzi, nervose e scattanti nella migliore tradizione francese, scartano qualsiasi prevedibilità o ridondanza.
E' un concetto difficile da tradurre a parole, ma la peculiarità delle band francesi, negli anni e nei generi, ha sempre caratterizzato una scena che mai si è accontentata di copiare o scimmiottare i modelli americani ed inglesi. Una tradizione solida che, purtroppo, per motivi tutto sommato oscuri, raramente è giunta a noi se non grazie al circuito dei centri sociali. Ben venga quindi il noise dei Doppler, ancora una volta a confermare quanto sia evoluta ed elastica la scena indipendente francese. Anche oggi più che mai.