Don Turbolento – Spend The Night On The Floor (Autoprodotto, 2007)

donturbo

Ricordo di aver visto dal vivo i Don Turbolento una sera d'inverno in una taverna-scantinato. All'interno c'era una festa di compleanno e nessuno, tranne gli organizzatori, sembrava curarsi del gruppo che stava per cominciare a suonare. Due, tre battute, qualche sguardo di sorpresa poi tutti in piedi a ballare pezzi che solo pochissimi conoscevano; per parte mia avevo sentito solo le tre canzoni che girano su Myspace e la serata, mi dicevo, prometteva bene. I Don Turbolento sono due, Giovanni Battagliola alle macchine e Dario Bertolotti alla batteria e alla voce. Spend The Night On The Floor come titolo già ci dice un po' tutto ed è il loro primo EP: sulla copertina c'è l'ormai famosa cartolina con cui la Dischord, dopo aver ricevuto un loro demo, risponde di non poterli promuovere perchè il gruppo non risiede a Washington DC come la politica dell'etichetta vuole. Tuttavia si complimenta per il lavoro, indicando persino una canzone preferita, che poi dà il titolo a questo EP, uscito ad edizione limitata di 200 copie. Sì, si può parlare di discopunk, new wave elettronica, tanto che il primo gruppo che mi è venuto in mente ascoltandoli sono i The Faint, e l'organico, in questo caso ridotto, non fa molta differenza visto che i poderosi synth sputati fuori dritti dritti dagli anni ottanta sostenuti da una batteria istericamente precisa e ritmica creano un groove davvero notevole. Schegge impazzite tra Wire, Depeche Mode, Duran Duran e Fugazi colpiscono nel segno, superando le insidie legate alla possibile monotonia che un suono (fatto di sola batteria, voce e sintetizzatori) o un genere (che comincia ad essere un pò alle corde) alla lunga potrebbero creare. I 15 minuti di questo EP volano con tre pezzi a cassa dritta e uno più riflessivo, comunque sempre inesorabile con il suo crescendo di tastiere (Snapshots). Sul Myspace si possono ascoltare le primissime cose del gruppo bresciano che non compaiono invece in questo nuovo interessantissimo EP.
Myspace qui.