Dispositivoperilanciobliquodiunasferetta – Rembrandt Era Eccezionale (UHR/Lemming/Respira, 2009)

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Dobbiamo prendere atto che oramai i giovani musicisti crescono a pane e Battles come una volta si cresceva con i Megadeth o i Death: math is the new metal. Pregi e difetti della cosa, oggi come allora, sono da un lato lo sviluppo di una tecnica strumentale d'eccellenza, dall'altro il rischio della ripetitività delle soluzioni e il tecnicismo fine a sé stesso. Di tutti gli stili riconducibili a questa tendenza, il più gettonato pare essere oggi il math con chitarre e tastierine; ed è a questo filone che il gruppo romano che risponde al nome di Dispositivoperilanciobliquodiunasferetta appartiene.
Fra equilibri raffinati e ritmiche complesse, giustapposizioni di crescendo improvvisi e momenti in cui la musica si distende in lunghe sequenze clonate, il terzetto dimostra inappuntabile perizia tecnica e una fantasia compositiva che, paradossalmente, potete considerare troppa o troppo poca. Nel primo caso apprezzerete le complicate strutture e il dinamico susseguirsi di situazioni, nel secondo biasimerete la gratuità dei passaggi e il semplice accumulo di sequenze strumentali. Io, che non ho mai amato particolarmente gli HellaJoe Satriani, sto coi secondi e Rembrand Era Eccezionale mi sembra afflitto dalla temibile sindrome del "guarda mamma, senza mani!". Tecnica a profusione, suoni freddi secondo gli stilemi del genere, passaggi complicati volti a suscitare stupore, finendo quasi sempre per risultare stucchevoli: arrivare alla fine del CD è davvero difficile ed è un peccato, perché gli ultimi pezzi regalano qualche variazione: una Rembrandt meno isterica e che si sofferma a giocare ai limiti dell'elettroacustica e una Jesus Christ (Was Ugly) pervasa da un'atmosfera realmente inquietante... Ma la sostanza cambia poco, questo disco entra di prepotenza nel calderone della musica metal per le masse indie. Lo spettro del prog rock più deleterio è dietro l'angolo.