Die! Die! Die! – Form (Golden Antenna, 2011)

Con un nome che lascia pochi spazi alle interpretazioni e che ha fattto venire il sangue alla testa all’amico Emiliano Zanotti, i neozelandesi Die! Die! Die! dalla cittadina di Dunedin si affacciano sul mondo col loro terzo lavoro Form e, abbandonato lo shampoo di Steve Albini e l’approccio tipicamente hardcore da cui provengono, creano trame sostenute da una potente sezione ritmica (Lil Ships, How Ye) che ricorda le migliori pagine di power pop. Quello più rumoroso quanto orecchiabile (Shine Through è un esempio quasi magistrale di quello che l’album può dare). Il trio viaggia come un missile e le voci alienanti da folletti cattivi del chitarrista Andrew Wilson e del bassista Lachlan Anderson (entrato nella formazione con il secondo album Promises, Promises) danno a tutto il lavoro un’impronta che innalza il disco da semplice quanto perfetto materiale per autoradio, a qualcosa di più strano e ricercato (non voglio usare l’aggettivo “weird”). Tale che potrebbe piacere (si ascolti Caseman), e molto, a chi stravede per le spigolosità noise pop punk di gruppi come No Age, tanto per fare un nome. Ed è un bene che la band sia uscita dagli angusti spazi nazionali dopor un estenuante tour di ben tre anni in giro per il mondo, aprendo le date a tante band tra le quali Wire, Pixies e Blood Brothers e conclusosi appena prima di questo terzo album fresco, spontaneo e senza cali, come non ne sentivamo da un po’.