Dead Boomers/Crow + Rushford/Talia + Hamann + Brennan/Butler – 24/10/10 The Workers Club (Melbourne)

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E' domenica sera ma la musica dal vivo non si ferma a Melbourne e la nostra scelta si orienta sul mini festival della Sabbatical, etichetta noise/elettronica/sperimentale di cui si è già parlato su questo sito; il concerto è al Workers Club, locale che oltre ad avere un ottima acustica (come quasi tutti quelli qui in città) è anche stato rinnovato con dei bei interni fatti di quadrati in legno grezzo, per una volta diversi dalla canonica stanza nera a cui siamo ormai abituati.
La serata comincia presto e sale sul palco il duo di Mitchell Brennan e Fjorn Butler, il primo al laptop, mixer e rumori vari e la seconda con una serie di oggetti autocostruiti conditi con microfoni a contatto; il loro set sciorina tutto il repertorio di rumori/stridii, ma senza convincere fino in fondo: ormai questo genere di musica è sovraffollato e per sorprendere o quanto meno interessare ci vuole qualcosa in più di una esibizione "standard", ma il duo è giovane e noi gli diamo tempo per crescere. Judith Hamann si presenta sul palco sola con il suo violoncello e subito le sue doti non lasciano spazio a dubbi: non solo è una musicista che proviene sicuramente da studi classici, ma è praticamente in completa simbiosi con il suo strumento, che suona in modo non ortodosso sia con l'archetto che con le dita e percuotendolo; il live set è davvero impressionante e l'amalgama di suoni e rumori che esce dal violoncello è di notevole fattura. Ma le cose interessanti non sono finite, dopo di lei inizia quello che sarà il concerto più interessante della serata, James Rushford e Joe Talia sono infatti due musicisti contemporanei provenienti da studi classisabbaticalliveworkers2ci e dediti a improvvisazioni molto intriganti da vedere dal vivo, l'uno all'harmonium e l'altro ai nastri magnetici sono in grado realmente di stregare tutti quanti in sala proponendo un vero e proprio turbinio di suoni. Il coperchio della tastiera dell'harmonium è strofinato con un pezzo di polistirolo e questo suono, unito con il rumore della pressione dei tasti, è registrato da un microfono appiccicato allo strumento, mentre il registratore a bobine viene magistralmente usato come una vera propria orchestra tra registrazioni, sovrapposizioni e rumori vari: davvero uno spettacolo affascinante e coinvolgente. A chiudere la serata il concerto di Leith Thomas e Marc Groves, due dei tre boss dell'etichetta assieme a Marcus Cook, con il loro progetto Dead Boomers: anche questa volta accompagnati dalla batteria di Dan Crow, i due suonano pedali, strumenti autocostruiti ed effetti vari accompagnati dal drumming "grind" più sfrenato e dalle urla filtrate di Marc, per il set decisamente più duro della serata, alla fine non distante dal loro passato/presente hardcore; i due brani proposti sono di buona fattura, pesanti ma scorrevoli e il risultato complessivo è ancora più convincente dell'altro set che abbiamo visto la settimana scorsa, a riprova che in questo genere più si suona, più si prova e meglio è. La serata è stata molto interessante perché, oltre a confermare Sabbatical come una etichetta valida, ci ha permesso di vedere un altro aspetto di nomi che finora avevamo solo ascoltato su disco, rendendo godibile il tutto anche grazie a set diversi tra di loro.