Corpoparassita/thisGrey Hates The Sun – Final Muzik CD Singles Club 01 (Final Muzik, 2014)

Ve li ricordate i singles club? Negli anni ’90 molte etichette importanti – dalla Rough Trade alla Kill Rock Stars alla Too Pure – ne aveva uno: chi sottoscriveva l’offerta e riceveva a casa propria, mensilmente, un 7” con brani esclusivi, talvolta anche di gruppi non appartenenti al catalogo della label (ricordo il bellissimo Slateman dei Godflesh su Sub Pop); da noi ci provarono la Blu Bus/Circus e la Homesleep, con alterne fortune economiche e qualitative. Oggi l’idea viene rispolverata dalla Final Muzik che proporrà, nell’arco dell’anno, dodici CD singoli, fra split e collaborazioni, di alcuni dei più interessanti nomi del giro post industrial, elettronico, ambient, drone italiano.
La prima uscita, che affianca gli alessandrini Corpoparassita all’esordiente ThisGrey Hates The Sun, creatura di Giordano Rivolta, fa ben sperare per il prosieguo. I primi propongono due brani ispirati al Breviario Del Caos di Albert Caraco: Stato Agonico E Mitologia Del Conflitto è una lunga predica poco intellegibile che viene immersa in un ambient funereo intessuto di suoni riverberati e clangori attutiti, mentre Un Ambiguo Consiglio precipita ancor più in territori di rumore e dilatazioni dark ambient, dove le voci non hanno più nulla di umano e l’udirne il suono fa correre brividi gelidi lungo la schiena. Un esempio di nichilismo sonoro non fine a sé stesso che non sarebbe probabilmente spiaciuto allo scrittore e filosofo francese. Meno cupe e improntate a una maggior ascoltabilità sono le tre composizioni di thisGrey Hates The Sun: Rivolta fa tutto da solo, destreggiandosi fra chitarra e basso preparati, tastiere, e-bow ed elettronica, rivolgendosi poi a Gianluca Becuzzi per la masterizzazione. In questo caso a farla da padrone è il gioco fra melodia elettroacustica  e rumori concreti, orchestrati con sapienza in breve composizioni che superano di poco i tre minuti. Spicca in particolare la dolcezza autunnale di With Other Eyes, con la chitarra in evidenza, prima eterea, poi più corposa, ma le tracce sono da fruire in continuum per potersi immergersi nella malinconia narrazione che le attraversa. Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino e dunque tutta la serie si manterrà su questi livelli, avremo a disposizione un quadro abbastanza preciso dello stato dell’arte della musica sperimentale italiana nell’anno di grazia 2014.