Catlong – Out Of Control (Autoprodotto, 2007)

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E’ bello, davvero bello, edulcorarsi tanto per il passo coi tempi che cavalcano oggi i gruppi nostrani, per poi essere confutato all’ascolto successivo. Per questa ragione vorrei essere crudele con i Catlong, ma sono stanco e assonnato: viva la fiducia e la speme per il futuro. Mi limiterò a un innesto da dottor Moreau. I Catlong vengono dall’hinterland milanese e per questo già mi sono simpatici. Cioè, non sono di Forcella, ma nemmeno di Portofino: una volta a Cologno Monzese sono stato in un buon ristorante, non è un paese affatto malvagio. E poi oggi è importante trovare qualcuno con cui condividere le proprie passioni: cosa c’è di più collante e fraternizzante della buon vecchio e caro hard’n’heavy per contrastare le panchine d’inverno che poi ti siedi sullo schienale e inizi a far pensieri strani? Appoggio quindi il fantasy rock di Mr. Catlong e soci, appoggio i lunghi fraseggi sognanti di piano e anche il mordente dei pezzi più grintosi. La band lavora duro e lo fa ormai da diversi anni, mi auguro quindi riescano a conquistare le loro aspirazioni. Porrei un pochino di attenzione in più nella pronuncia del cantato, questo sì. Consigliato a chi ancora ascolta Marco Garavelli alla radio, a chi a Los Angeles non c’è ancora stato e a chi dice no alle sostanze psicotrope. Keep the faith alive!