Caligula031/Le Cose Bianche – Final Muzik CD-Singles Club 06 (Final Muzik, 2014)

Mancava ancora, al novero dei generi presi in esame dal single club della Final Muzik, la virulenza del power electronics; introdotti da un’immagine inquietante nella sua banale normalità, Caligula031 e Le Cose Bianche sono qui per colmare questa lacuna, senza fare sconti. Dedicato ai più impavidi fra voi.
Caligula031 è l’ennesima dimostrazione di efferatezza sonora da parte di Marco Deplano (Wertham, Foresta Di Ferro), un vero devoto ad ogni forma di estremismo: si presenta con una cinica frase di Michel Houellebecq stampata sul  retrocopertina, poi ci schiaccia con una colonna di noise statico e granuloso che vanifica i tentativi di una voce lontana di farsi intellegibile (I Can’t Get Enough). Schiave D’Occidente è meno monolitico e, a confronto, quasi psichedelico, coi suoni riverberati e stratificati, una mareggiata noise che monta fino a travolgerci. Il dittico rappresenta un monumento al cinismo e all’incomunicabilità, a metà strada fra catarsi e masochismo. A completare la sequenza di brutalità è Le Cose Bianche, il prolifico progetto di Giovanni Mori: qui il discorso si fa più strutturato e, pur restando in ambito power electronics, potrebbe incontrare il favore di ascoltatori esterni al giro. Black Dog ha un feeling che si sarebbe tentati di definire rock: parte con un’onda di feedback mostruosa per poi prendere la forma di frequenze cadenzate di rumore su cui declama una voce filtrata, prima che il caos ponga fine a tutto. Chiude la partita la drammatica invettiva di Quando Prostituirsi Non Era Ancora Tutto, cadenze autistiche e spirito hardcore che spinge quasi al sing-along, per uno dei migliori act di elettronica estrema in circolazione. Anche se il genere ha probabilmente detto tutto, la convinzione con cui si affronta la materia è ancora in grado di fare la differenza.