Caligine – II 3” (Monstre Par Exces, 2009)

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Ho tardato tanto a fare la recensione del debutto dei Caligine che hanno fatto in tempo a mandarci il secondo lavoro e surprise surprise (…The Government LiesCop Shoot Cop)… la simultaneità degli eventi fa sì che li recensisca contemporaneamente, il che vuol dire che nulla accade per caso che sì, la circolarità cosmica ha un senso quindi ed è vero che greci e taosti avevano capito tutto e a noi c’ha rovinati la deriva ammuffita dell’ebraismo e quindi sentendomi dominato dal Cosmo, oltre a vendere le ciocche come filtro d’amore andrò a recensire questo nuovo capitolo dei romani. Il secondo 3" ce li riconsegna ingentiliti e che fossero fini diciamo che si sentiva già nel lavoro d’esordio, ma a differenza di quello che si potrebbe credere non si sono dedicati ai soli strumenti. Le distorsioni si fanno tenui ed aumentano ulteriormente i rumori acustici, ogni tanto qualche sporadica melodia tenuta sempre dietro a sufficienza per non facilitare troppo l’ascolto. Questa volta direi che invece di folk suonato in un fabbrica che crolla si tratta di elettroacustica melodica, quasi psichedelia suonata dentro l’officina di un meccanico. Ad un certo punto arriva persino una nenia melodica con una vera e propria struttura fatta di percussioni, chitarra acustica e tutto arrangiato a dovere; contando che si tratta di melodie che quando ci sono riportano ad un mondo freak decisamente Settanta, menzionerei quasi Love, Doors, o Jackie O’Motherfucker ridotti al minimo e suonati nel cuore di una fabbrica anche se questa volta si tratta di uno stabilimento quasi vuoto. Anche questa volta registrazione e packaging saranno pur artigianali ma fanno una figura più che discreta… si tratta di roba interessante.