Benoit Martiny Band – S/T (Quinto Quarto, 2008)

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Quintetto che ruota attorno alla figura del batterista lussemburghese Benoit Martiny, se vogliamo concettualmente paragonabile al nostro Francesco Cusa, quindi questa Benoit Martiny Band potrebbe rappresentare l’equivalente degli Skrunch. Il suono è un jazz rock corposo, dove la componente rock è rappresentata dalla chitarra, distorta e molto spesso a cavallo di quella sottile linea che divide l’intuizione geniale dalla trovata kitch (a mio gusto certe svisate in odore di grunge sono decisamente fuori contesto), mentre jazz è tutto il resto, a partire dal magistrale sax tenore di Daniele Martini, per il quale mi sentirei di spendere una serie di aggettivi superlativi, davvero un musicista di ottimo livello, mai fuori posto e con un tiro nell’interpretare lo strumento assolutamente invidiabile. Detto questo il disco si ascolta con piacere e mi fa pensare che il gruppo, se esautorato della sua componente rock (e non intendo dire semplicemente la chitarra, sulla quale ho avuto da dire poco sopra, ma è proprio una questione di approccio globale alla materia), potrebbe dire qualcosa di molto più interessante.