Bandwidth – Quadro (Mia Cameretta/Brigadisco, 2011)

bandwidth

C'è chi lo chiama art-noise (definizione orrenda, ma che rende l'idea) e chi semplicemente noise rock. Noi che siamo anziani, ma attenti al linguaggio di voi giovani, definiremo semplicemente rock rumoroso questo progetto dei Bandwidth. Esattamente come lo definirebbe mia mamma. Inciso questo, precisiamo che il disco pur cimentandosi in zone spigolose e ricche di asperità (per definizione) si destreggia benissimo riuscendo a costruire canzoni che, pur seviziando letteralmente gli strumenti a corde, riescono a risultare piacevoli e con un'accessibilità radiofonica quasi accettabile.
La paranoia e l'ossessione trasudano in ogni pezzo: certamente tanto clangore compulsivo avrebbe fatto il botto ai tempi d'oro della Amphetamine Reptile (musa della mia giovinezza) schierando i Bandwidth alla stregua di Love 666, Hammerhead e Tar. Ma di acqua sotto i ponti ne è passata e talvolta, le nuove generazioni, preferiscono citare gli intoccabili Liars come maestri di paranoia tradotta in musica. Disquisizioni gratuite che non cambiano il risultato; i Bandwidth hanno prodotto un ottimo lavoro, strutturato, ragionato e confezionato con maestria. Come si conclude in questi casi: non perdiamoli di vista, non dimentichiamoceli, ecc ecc…