Autoblastingdog – HermesLyre (Autoprodrodotto, 2010)

autoblastingdog

Non male davvero l'esordio di questi quattro giovanotti sperduti nei monti amiatini. La forza d'urto è notevole e, nonostante necessiterebbe di maggior messa a fuoco nei tratti d'identità, riesce comunque a soddisfare i palati sempre affamati di carne al sangue quanto quelli golosi di paté de foie gras. Già, sempre di carne si tratta, ma quello che stupisce è il gusto e la ricerca del groove, così come potrebbero intenderlo i Six Feet Under, quanto di una certa tantrica ripetitività percussiva più vicina ad Unsane e Melvins. da tener d'occhio quindi, questi Autobalstingdog: in primo luogo perché con un'intelligenza sopra la media neanderthaliana dei metallari in circolazione e poi, ribadisco, una volta identificato la propria matrice somatica (oggi ancora indefinita e un poco grezza) sarebbero capaci di tener testa a gente del calibro di Storm(o) e The End Of Six Thousand Year. Giusto per tirare in causa due tra i più translucidi esponenti dell' estremismo trifase tricolore. Un particolare plauso al cantato quanto all'inventiva chitarristica: entrambi capaci di rendere un blocchetto di porfido prezioso quanto un oggetto da Museo d'Arte Moderna. Potete fare di più ragazzi, ma molto di più!