Uochi Toki

Uochi Toki + B-Unit – 07/03/09 RDA May Day (La Spezia)

Annata particolarmente gustosa questa del May Day di Spezia. Gli organizzatori hanno pensato bene di affiancare alcuni nomi piuttosto importanti della scena alternativa italiana ai due, ormai storici, eventi hardcore/indie D.I.Y. Yeah e Feel The Pain e alla consueta ridda di serate hip hop e reggae e di musica black in generale. Una scelta che non può che farci piacere e ispirarci a muovere le pudenda su mezzi motorizzati per schierarci in prima fila. Lo spazio è stato rieditato e ora c'è una bella sala grande dietro la prima saletta di ingresso e bar; mi dicono che ne hanno una ancora più grande per le serate con affollamento particolarmente intenso sul retro. Non è questo il caso del ritorno in terra ligure degli Uochi Toki. Pubblico numeroso che riempie la sala senza calca già da prima delle note iniziali.

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The Lodger - Flyer

The Lodger + Je Suis Animal + Esiotrot + Mexican Kids At Home – 06/02/09 Bardens Boudoir (Londra)

Colgo l'occasione di una recente visita nella capitale dell'impero, quello del bene, e cerco di orientarmi rispetto alle nuove coordinate di una città che "ogni tre anni cambia tutto". Sono circa sei anni dall'ultima volta e, quindi, deduco che due cicli di rinnovamento basteranno ad aver spazzato tutti quei pochi punti di riferimento che ancora avevo. E, infatti, ben poco è rimasto e, ancor meno, è destinato a rimanere. Architettonicamente, a livello di locali, negozi e persone. Ma anche nei gusti di un pubblico eterogeneo al massimo, di provenienze disparate e gusti di ogni sorta. Prendiamo ad esempio il britpop: per come lo intendevamo, si è diviso in due tronconi ben definiti: il mainstream riconosciuto in quanto tale, più rock e vendibile, e l'indiepop legittimamente figlio della defunta Sarah e della mai del tutto sopita e ventennale Slumberland.

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quitzow

Quitzow – Art College (Young Love, 2008)

C'è stato un periodo in cui l'indierock stava prendendo una piega strana, insperata all'epoca: nel sottobosco americano, con il miglioramento delle apparecchiature elettroniche e relativo abbattimento dei costi, fu sdoganato da Beck in tutto il mondo conosciuto un fiorente mercato di sonorità indietroniche. Intorno, o per meglio dire sotto, si mossero in tanti: sulle vituperate compilation della Up Records, finirono suoni che poi avrebbero aperto le porte a tanto del suono d'oggigiorno. I Land Of The Loops su tutti. Quitzow mi pare l'ultimo anello di questa catena di influenze, una portabandiera egregia del meglio uscito e giunto alle mie orecchie.

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elika

Elika – Trying Got Us Nowhere (Fiercely Indie, 2008)

Che poi, io, è una vita che baso tutto sul meccanismo del Trial & Error. Provare e sbagliare, riprovare e sbagliare, ritentare ancora e magari azzeccare. Un meccanismo che non mi ha mai dato grandi noie, anzi. Alla lunga, con un po' di pazienza. Elefante, formichina. Tecnicamente e logicamente è un ragionamento stupido, che ti fa perdere una gran quantità di tempo ed energie. Razionalizzare le mosse sarebbe cosa decisamente più arguta. Pochi tentativi e risoluzione dei problemi in poco tempo. Gli Elika, questi due martiri del riverbero di broccolino ci pensano su e realizzano che, a provarci non si va da nessuna parte. E cosa fanno allora? Ci provano lo stesso!

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