Alessandro Ragazzo – Cinque Studi Sul Paesaggio (Disipatio, 2020)

Alessandro Ragazzo

Prima uscita sulla lunga distanza per Alessandro Ragazzo, musicista di area veneta che dopo alcune cassette e cdr esordisce sulla neonata Dissipatio, la label creata da Nicola Quiriconi (già membro di VipCancro e Daimon, nonché fondatore di Lisca Records) per dare visibilità a musiche altre meritevoli di attenzione.

I Cinque Studi Sul Paesaggio di Ragazzo sono strutturati come landscape interiori, cesellati attraverso un’interessante dialettica tra percezione visiva e sonora, filtrata infine da un’attenta reinterpretazione sensoriale. Un suono costruito mescolando manipolazione di registrazioni di campo, droni alterati e rumorismo analogico, che rimanda alle teorie di sperimentatori come Brent Gutzeit, Michael Esposito o Taku Unami, tuttavia riviste in un’ottica acre e claustrofobica à la Misanthropic Agenda. Ne fuoriescono cinque paesaggi mentali che fanno da base per un linguaggio deciso e concreto, capace di utilizzare lo sfondo visivo per far emergere spigoli come altrettante emozioni introspettive attraverso un impasto avvolgente ma al contempo mai pacificato: distensioni che procedono sovrapponendo sfasature aspre, tensioni elettroacustiche puntute e dilatazioni raggrumante in bordature corrose. Un discorso che in alcuni momenti lascia trasparire  una particolare ricerca armonica assorbita dalle trame con fare bruitista. Ne è un ottimo esempio il Paesaggio 4, nel quale le frequenze di strumenti a corda risuonano delle loro qualità concrete e oggettuali, rimandando in parte al Sewer Election di Malign, ma allo stesso tempo soppiantandone la componente narrativa in favore di una stratificazione caustica e astratta, popolata di allucinazioni e spettri interiori.

Un album personale e piuttosto interessante, coraggioso e sorretto dalla giusta cerebralità, che mostra delle qualità compositive ben messe a fuoco e chiaramente mosse da una ricerca genuinamente animata da reali necessità espressive.