AIPS Collective – 01/02/2014 Spazio O’ (Milano)

Dopo essersi svelato a Londra con un live al Cafè OTO e un’installazione audiovisiva alla galleria SoundFjord sul finire dello scorso anno, il gruppo di musicisti che si riconosce nelle idee dell’Archivio Italiano dei Passaggi Sonori si ritrova a Milano per presentare finalmente anche sul nostro territorio Postcards From Italy, il progetto di field recordings di cui abbiamo avuto modo di parlare di recente recensendo l’omonimo CD. Ad ospitarli è lo Spazio O’ di via Pastrengo, da sempre attento alla promozione culturale meno omologata e per questo partner naturale di questo interessante progetto.
Già nel tardo pomeriggio è possibile assistere all’installazione curata da Gianmarco Del Re –colui che con la rubrica tenuta sul sito di Fluid Radio ha ispirato l’intero progetto- Ennio Mazzon e Franz Rosati. Nell’ampio spazio espositivo due schermi mandano in lunghi loop immagini di un’Italia aips_collectiv_elive_1sfregiata da frane e terremoti, fra paesi abbandonati e nuovi centri abitati privi d’identità. Ad accompagnare le immagini in super8 e minidv, i field recordings raccolti e rielaborati dal collettivo, un primo assaggio di quello che sentiremo stasera. L’impatto di suono e filmati è forte e fa pensare a un contro-Intervallo, una versione in negativo degli antichi intermezzi della RAI dove a una musica melodica si associavano immagini di un Italia, quella sì, da cartolina. Pur nella drammaticità di ciò che ci viene presentato, non c’è traccia di moralismo o di critica facilona: Il paesaggio è visto nella sua interezza di suono e immagini senza preconcetti,  il fatto stesso di esistere lo rende degno di analisi, al di là di ogni estetica del bello o del brutto. Allo stesso modo il suo carattere sonoro viene rappresentato tanto dal canto degli uccelli quanto dal rumore di una fabbrica, ma l’elaborazione aips_collective_live_2che viene fatta impedisce di scadere nella mera documentazione, facendo invece emergere lo spirito del luogo. Sono tutte idee che vengono sviluppate durante la performance della sera. Per l’occasione la sala è completamente al buio, con le sole luci provenienti dagli schermi dei lap top ad illuminare i volti dei musicisti, dispersi per la sala e seduti sui tappeti attorniati dal pubblico; gli amplificatori posti ai quattro angoli contribuiscono ad annullare ulteriormente lo spazio, mentre, elemento di straniamento aggiunto, un simpatico cagnone, evidentemente avvezzo a certe sonorità, si aggira placido fra la gente. Il programma prevede tre set in cui i musicisti, riuniti in gruppi, improvvisano su una manciata di suoni che ognuno ha portato con sé: partono Giovanni Lami e Enrico Coniglio, coppia già collaudata nel progetto Lemures, mentre sono del tutto inedite l’ensemble formata da Pietro Riparbelli, Alberto Boccardi, Ennio Mazzon e Franz Rosati, che suonano per secondi e quella che associa Attilio Novellino, Giulio Aldinucci, Matteo Uggeri e Nicola Di Croce, che chiude la serata. Mancando le coordinate geografiche che distinguevano ogni traccia dell’album, le esibizioni, piuttosto omogenee musicalmente, si presentano come un unico viaggio nello spirito della penisola fra voci, drone profondi, echi, suoni di ogni genere, alcuni riconoscibili, altri che lasciano spazio alla fantasia dell’ascoltatore e alla sua interpretazione. È comunque aips_collective_live_3un percorso attraverso un’atmosfera densa e scura e quella che ne esce è un’immagine tutt’altro che da cartolina, in linea con quanto già ascoltato su disco. Se il web è lo strumento privilegiata per sviluppare l’idea di archiviazione che l’AIPS si propone, una serata come questa ha il grosso merito di porre l’accento sul fatto che tutto sia opera di un collettivo e che la pluralità di sguardi sia un elemento essenziale per la riuscita del progetto. Ne esce in definitiva l’idea di paesaggio sonoro non come semplice registrazione di eventi ma come concetto dinamico, sia per il suo essere in continuo mutamento, sia per il suo poter essere rielaborato e interpretato. Non abbiamo assistito solo a una serata riuscita, ma al primo passo sul nostro territorio di una delle iniziative più importanti nate in tempi recenti in Italia: più di un progetto interessante, direi piuttosto necessario.

Foto di Michela Di Savino
www.micheladisavino.tk
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