Agatha – Getting Dressed For A Death Metal Party (Wallace/Smartz/Basura/Full Speed Ahead, 2007)

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Il nome avrebbe potuto appartenere ad una formazione emo core di metà di anni Novanta, in "illo tempore" un gruppo melodico era già a metà dell'opera se si chiamava Julia, Leiah, Samuel o giù di lì. Ma nel 2007 le Agatha fanno tutto fuorchè emo core, anzi, trattasi di noise "bell'e buono" come già dicemmo per il disco d'esordio. Si tratta nuovamente di roba alla Amphetamine Reptile o Pcprecords, potremmo menzionare dai Love 666 ai Janitor Joe, dai Tar ai Guzzard e se solo foste vecchi a sufficienza, menzionerei i genovesissimi Noisext che su Pcp uscirono con un 7". In modo più generico si tratta sempre di noise con una fisionomia che ha "il punk prominente" e quindi per nulla blues marcio. Le Agatha continuano a pestare duro grazie a riff ben assestati e ritmica schiacciasassi, quindi anche i più dubbiosi in merito alla capacità dei gruppi femminili non credo avranno a che mettere becco sul fatto che le tre "pulzelle d'Orlean" del noise lombardo facciano il loro lavoro ben bene. Rispetto al disco d'esordio direi che le Agatha lavorino poco di più sulle singole parti del pezzo, ma bene o male direi che la sostanza rimane praticamente identica. Per l'ennesima volta mi ritrovo a dire che sono un buon gruppo e soprattutto un gruppo capace, alla facciazza della misoginia, ma proprio per questo, proprio perchè se si vuol giocare sugli stessi campi, allora valgono le stesse regole: credo che vada detto che l'unica pecca del gruppo stia nel fatto di perdersi un po' nel calderone di altri che come loro sono troppo immersi nei classici del filone. Le Agatha picchiano e sono brave ad imbastire dei pezzi che reggono dall'inizio alla fine, ma forse mancano ancora quel piccolo salto in avanti che aveva permesso ai One Dimensional Man di partorire un disco come You Kill Me, per nulla originale come mi suggerisce qualcuno in regia, ma con una personalità molto spiccata, manco fosse poco.