Above The Tree & The E-Side – Wild (Locomotiv, 2012)

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Non mi è ben chiaro se questo lavoro rappresenti il nuovo corso della carriera di Above The Tree o una specie di progetto parallelo, cosa che spero, sia perché mi spiacerebbe non vedere sviluppate le belle idee messe in mostra nel breve EP Into The Nature dello scorso, sia perché il matrimonio con l’elettronica di E-Side non appare propriamente riuscito.
Sgombriamo subito il campo da ogni possibile equivoco: questo disco ha poco da spartire coi precedenti lavori di Marco Bernacchia, per via di una scrittura che concede ampio spazio ai macchinari di Matteo Sideri, variando inevitabilmente la formula. La cosa in sé non è ovviamente un male, ma l’impressione che si ha è che più che cercare di far convivere le due anime in ogni pezzo, ci si accontenti di raggiungere un equilibrio medio nell’economia dell’itero album, spartendo i pezzi fra più elettronici e più acustici. Quindi, a brani dove è l’elettronica a farla da padrone (On The Road, W China) si contrappongono altri dove essa si limita a fare da valletta alla chitarra (Safari F.C., Svezia, Birds Fobik Town). Sono questi, a nostro avviso, i momenti maggiormente riusciti. Nei pochi casi dove il rapporto è paritario, come in Bunga Bu o Winter Queen, il tutto si risolve in pezzi dove la chitarra suona le melodie mentre alle sue spalle la cassa va via dritta e i synth disegnano qualche svolazzo, con risultati davvero mediocri e un po’ tamarri. Sfortunatamente sono questi i momenti che finiscono per segnare un album in cui qualcosa funziona e qualcos’altro molto meno, lasciando l’idea di un’unione che, almeno al momento, non è propriamente felice.