A volte ritornano, i Peggio Punx di nuovo tra noi!

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Ritornano i peggiori ragazzi con la più incontenibile foma d’energia mai uscita dal piemonte. I Peggio Punx per l’appunto. Il tre marzo prossimo si celebrerà il trentennale della band nella loro roccaforte: la grigia Alessandria. Un’occasione imperdibile per chi non c’era vent’anni fa per assaporare il più glorioso periodo dell’hardcore italico e per chi c’era l’opportunità di ritrovare tanti vecchi amici persi nel tempo e nei meandri della vita. Abbiamo fatto due chiacchiere con Marco Laguzzi (chitarra) per capire cosa ha spinto questa band di non più giovanotti a tornare insieme dopo tutto questo tempo.

SODAPOP: Sono passati trent’anni. Che senso ha il concerto dei Peggio del 3 marzo prossimo? Sarà il primo di una serie? Anticiperà del nuovo materiale a venire?
MARCO: Ne avevamo parlato già tempo fa, ma avevamo paura di essere patetici, l’occasione dei trent’anni è stata la scintilla: in realtà l’attesa che percepiamo ci commuove. Non so se continueremo: io personalmente mi sto divertendo un casino, ma bisogna essere in quattro. Il concerto sarà registrato e filmato a livello professionale e qualcosa uscirà di sicuro.

SODAPOP: (Di nuovo) son passati trent’anni. Considerata la tua esperienza musicale, come trovi cambiato il mondo di oggi rispetto ai tempi della Città E Quieta e degli altri dischi? La domanda fa esplicitamente riferimento ai testi, ai messaggi e alla poetica in generale espressa nei testi dei Peggio.
MARCO: Mi sembra, e ci sta tutto, che molte cose siano cambiate soprattutto sul modo di unire la musica e lo stare insieme, anche se non ho l’esatta percezione della scena attuale. Il fatto di essere in contatto con i ragazzi del Laboratorio Sociale che collaborano con noi nell’organizzazione del concerto mi ha fatto tornare indietro al Subbuglio di venticinque anni fa. Sugli altri aspetti, come scriviamo nella nostra presentazione i testi ci sembrano “terribilmente attuali” anche se forse il messaggio era elementare troviamo molte analogie con il mondo sel secondo millennio: “presentatori allegri modifican la vita – attori malinconici crean modelli…” sui testi comunque ci siamo, soprattutto nel secondo periodo dei Peggio Punx, differenziati dal clichè hardcore almeno della maggior parte delle band.

SODAPOP: Il 3 marzo ci saranno anche i tuoi due figli allo show dei Peggio?Peggio_2
MARCO: Certo, li collocherò con la figlia di Paolo in una posizione “sicura”.

SODAPOP: Si può essere punk a cinquant’anni?

MARCO Per me è sempre stato un concetto soggettivo. Noi comunque eravamo “punks” provinciali diversi da quelli “metropolitani”, volevamo e vogliamo bene alla mamma… L’importante credo sia non rinnegare niente. Le esperienze servono, ma in realtà tutto muta: bisogna adattarsi, mantenendo vivi certi valori.

SODAPOP: La politica, la musica e la tua vita. Come si sono intrecciate insieme le cose in tutto questo tempo?
MARCO: Come in un film con una trama circolare… A volte ritornano. La politica ultimamente mi ha saturato, non ho mai pensato che fosse una questione per puri ma, non per luogo comune, abbiamo superato qualsiasi limite. Credimi, la realtà è peggio di qualsiasi fantasia. Per fortuna ogni tanto c’è qualche Guariniello che ti fa pensare che non è tutto inutile. (Eternit docet)

SODAPOP: Cosa ne pensi delle svariate ristampe del materiale dei Peggio che sono state fatte durante questi anni? Ti sembra rendano merito alla vostra musica?
MARCO: Certo, fa piacere e dobbiamo ringraziare tutte quelle persone che hanno permesso di far rimanere viva la nostra esperienza.

SODAPOP: Alberto (Pisani, il cantante) è sempre pazzo? Fa sempre il postino e soprattutto, è sempre “una dissoluta forchetta”?
MARCO: Si, ovviamente a volte non si rende conto delle sue potenzialità perchè fondamentalmente è un sognatore pigro, ma è un grande animale da palcoscenico e un discreto poeta. Peccato sia rimasto, come diciamo dalle nostra parti, un bastian cuntrari. Fa sempre il postino e il pescatore, come forchetta mi sembra si sia dato dei limiti sopratutto in vista del concerto.

SODAPOP: Ma poi, ci hanno ucciso al suono della nostra musica?
MARCO: Il problema è che ci stanno massacrando e nessuno ha più voglia di fare musica… In giro si vedono “tributi “a chiunque cover band ecc. Cazzo, ragazzi un po’ di fantasia: abbiamo qualcosa da dire e da creare o no?

Peggio_3SODAPOP: Ora una domanda, paradossalmente seria. Uno dei miei cavalli di battaglia e lo penso fermamente e con tutto me stesso è che, secondo me, “il miglior hardcore di tutti i tempi sia stato fatto in piemonte”. Che ne pensi di questa mia “ossessione”?
MARCO: Sul vino la toscana puo’ darci del filo da torcere, ma sull’hardcore penso non ce ne sia per nessuno (Indigesti, Negazione, Peggio e altri…)

SODAPOP: Che musica ascolti oggi? Come ti poni quando le vecchie glorie si riformano e passano in tour in italia? Mi riferisco a Bad Brains, Scream ecc ecc…
MARCO: Mi rendo conto che il modo di ascoltare musica è completamente cambiato. Fare un disco può essere solo una testimonianza: per la musica ci sono ormai altri canali e volenti o no bisogna cercare di adattarsi. Il web ha cambiato tutto. E’ positivo, bisogna solo saper scegliere. Personalmente sento un po’ di tutto: reggae per rilassarmi, anni ’70 per ballare, alternative rock, hardcore e punk per caricarmi. Non sopporto solo il latino.

SODAPOP: Quando ero ragazzino (come già ti dissi a suo tempo) ogni tanto mi chiedevano se (per presunta somiglianza) eravamo fratelli. Ovviamente io ci sballavo e non nego di aver mentito qualche volta… Ora purtroppo non succede più. Hanno forse iniziato a chiederlo a te di me 🙂 ?
MARCO: Ultimamente mi hanno chiesto se ero lo “zio” di Giorcelli… Sarò invecchiato.

SODAPOP: Grazie fratello 😉 Ci vediamo il 3 marzo per festeggiare.
MARCO: Ciao, ti abbraccio. A presto!