31Knots – Talk Like Blood (Own/Polyvinyl, 2005)

31knots

La prima cosa che ti dice il fido Google se cerchi 31Knots è: 31 knots = 15.9477778 m/s. La prima cosa che ti dice il fido archivio di Sodapop se cerchi 31Knots è: due album ed un EP all'attivo per la 54°40' or Fight!… e poi? Un cambio di etichetta, e l'arrivo del nuovo batterista, un certo Jay Pellicci che come musicista (Dilute tra gli altri) e come tecnico del suono (assieme al fratellino Ian) ha centrato dei bei dischi; ma soprattutto un cambio di orizzonti, già anticipato nel mini The Curse Of The Longest Day (sempre su Own): dal mathrock alla melodia, senza perdere però per strada la propria identità.
La scrittura delle melodie da parte di Joe Haege è maturata moltissimo, le sue parti di chitarra rimangono efficaci e tecnicamente ineccepibili e la voce rimane sempre molto gradevole e interessante. Il duo alle sue spalle è uno spacca sassi travolgente, aggiungete anche che (of course) Ian Pellicci è dietro il mixer e fa magie… E quindi come suona il disco? Se vogliamo fare dei nomi direi Fugazi meets Genesis meets Police! La freschezza e la melodia delle prime cose della band dell'innominabile Sting, un goccio di gusto barocco e di tecnica limpida (marchi di fabbrica degli sbrodoloni inglesi) e la grinta, il gusto e la sincerità degli ex ragazzi di Washington D.C., il tutto miscelato però con dosi di personalità davvero massicce. Uno dei più bei dischi che ho sentito in assoluto nel genere, fresco e mai noioso, vario ed efficace… Non stupisce siano finiti su Polyvinyl: i tre si possono prendere la corona degli Aloha, infatti questo disco fa il pari con lo stupendo Here Comes Everyone. Non so se dopo questa fantastica progessione riusciranno ad andare più avanti di così, ma visto che finora hanno sempre stupito…