16 Barre / Watch The Dog – Li Ho Visti Ancora (Autoprodotto, 2009)

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Il problema principale di un certo di tipo di hip hop è la più completa e totale autoreferenzialità, benché lo riconosco, qui non arriviamo al parossismo autocelebrativo di Fabri Fibra. In compenso in questo oscuro lavoro dei 16 Barre / Watch The Dog, oscuro nel senso che le note autobiografiche sono scarne ed essenziali, aleggia un esoterismo catacombale che ogni tanto diventa avvolgente e convincente. Putroppo il manifesto "socio-stradaiolo-gangsta-machista" spesso fa capolino tra le basi come a ribadire che la corteccia è quella DOC e senza paura. I sample e i groove qua e la' sprizzano la luce blu scura di Dalek: senza dubbio la svolta definitiva del rap verso lidi ancora inesplorati. Forse è proprio questa la direzione in cui dovrebbe spingersi la posse veneto-emiliana: ritagliarsi una personalità artistica lontana sia dai Verano Zombie che dalla pochezza più mainstream. A onor del vero, è davvero palpabile il dramma sociale delle metropoli e delle grandi periferie descritto nei pezzi. Immagini di inverni gelidi e di panchine affacciate sul nulla: problematiche sempre attuali per chi non posside che una celletta nell'alveare, pur con grandi sogni nella testa.