Marco Parente - Davvero Trasparente EP (Mescal/Sony, 2002)

Il napoletano Marco Parente, dopo diverse interessanti collaborazioni (Andrea Chimenti, C.S.I.), inizia la carriera solista (Eppur Non Basta, CPI/Sonica, 1998), che porta avanti nonostante la fine del C.P.I.: questo curriculum lo fa restare comunque uno dei tanti 'personaggi minori' della scena italiana. Ma ciò non significa affatto che egli sia, appunto, 'uno dei tanti'. Tutt'altro. Perchè il suo canto ed il suo stile sono unici, e bastano le quattro canzoni inserite in questo CD singolo (con la produzione artistica di tale Manuel Agnelli) a confermarlo. La sua è una voce fragile, delicata, tremolante quando appena troppo sforzata, forse un tantino ricercata in quanto molto 'teatrale', ma capace di fare cose impensabili, che ricorda al tempo stesso Fabio Concato e Francesco Renga (e qui mi scuso per i paragoni indegni). Sostenuta dal lavoro di un'orchestra, Davvero Trasparente - invito non banale a vivere la vita - inizia così: "Apro la porta e mi succede il mondo"... Eccezionale, colma di sensibilità. Parola Di Pesce è un esperimento quasi indescrivibile: la voce disegna in qualche modo quello che potrebbe apparire il suono della vita nel mare, con l'ausilio di tromba e pianoforte. Da non credere. Meravigliosa la performance live di Senza Voltarsi, in compagnia di una splendida Cristina Donà; si tratta del brano più melodico e di facile presa, ma anche del più emozionante. Si conclude con l'apparente semplicità di Fantasmi Per Adulti: solo chitarra e voce e poco altro, ma una grande creatività e capacità espressiva ("tra me e me c'è uno specchio/è il fantasma che cresco").
Una prova vocale originale ed entusiasmante. Una fantasia colta e raffinata che oltrepassa i limiti del classico cantautorato. Insomma, una vera boccata d'aria fresca.

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