Deus - In A Bar, Under The Sea (Island, 1996)

Dopo aver ascoltato Worst Case Scenario, era più che legittimo aspettarsi dai dEUS un album postmoderno e disomogeneo, sicuramente un bellissimo disco.
Decisamente In A Bar Under The Sea va ben oltre le aspettative, mescolando in scioltezza trent'anni di musica, passando di genere in genere senza mai una caduta di stile di qualsivoglia natura. Attaccano subito con lo stonato pseudoblues rurale I Don't Mind Whatever Happens e gia alla seconda canzone, la mini-suite Fell Off The Floor Man si capisce che non è un album da tenere di sottofondo ma che richiede, e decisamente sa come ottenere, molta attenzione e dedizione indefessa.
Non si risparmiano nulla i dEUS: dalla ballata aperta, mai banale e ariosa di Disappointed In The Sun all' atmosfera cupa e noir di Theme From Turnpyke; non disdegnano la canzuncella surreale e zappiana (la splendida Supermarket Song), il jazz, il tirato intermezzo punk Memory Of A Festival o la canzone poppeggiante (ma neanche troppo) come A Little Arithmetics. E sanno, come nella migliore tradizione, creare un capolavoro con tre accordi messi in croce: Roses, disperata e bellissima.
Un disco assolutamente da non perdere, come del resto anche gli altri dei dEUS; al quale, in coscienza e pieno possesso di me, credo si possa dare il massimo dei voti senza tema di smentite.

Fo

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