ONQ - The Supreme Weight (Ouzel, 2001)
My Viole/n/t Ego - Feel Yr Sleep (Autoprodotto, 2001)
Sea From Green - S/T (Autoprodotto, 2001)

Ecco recensiti i dischi di tre gruppi italiani che mi hanno colpito particolarmente, molto diversi tra di loro, ma ciascuno a suo modo notevole.
Iniziamo con ONQ, progetto solista di Luca da La Spezia, che in questi anni ha militato in una marea di gruppi dal noise al grind alla sperimentazione, con dischi e cassette pubblicate in giro per il mondo in grande quantità: ha una discografia in simil-Zorn... ONQ è il progetto in cui Luca si cimenta in un cantautorato con voce effettata ed accordature bizzarre, The Supreme Weight contiene dieci pezzi ed una mezz'ora di musica veramente struggente. Un disco compatto, coeso e per niente autoindulgente, che sa trasportare con sapienza, cristallizzando emozioni dalla malinconia infinita: si rimane sospesi in un limbo mentre le canzoni scorrono una dopo l'altra, fino ad arrivare alla finale Here Comes The Nostrils dove arriva addirittura una sbilenca orchestrina guidata da Jacopo Andreini a dar manforte alla voce triste e sconsolata di Luca. Dal vivo la formula perde l'aurea più lo-fi per arricchirsi acquistando un tono maggiormente nervoso, che ne fa assaporare altri aspetti, segno che la sostanza c'è, eccome.
My Viole/n/t Ego hanno una storia particolare: Paolo di Macerata ha conosciuto la scozzese Christy via internet ed i due lavorano scambiandosi materiale in questo modo. A parte ciò la loro musica è un'intrigante incrocio tra melodie e vocalità sognanti in stile 4AD e malinconia lo-fi alla Empress: dieci brani molto intensi ed efficaci giocati su queste coordinate. Le musiche di Paolo ben si amalgamano con la bella voce di Christy, creando un adeguato tappeto sonoro a base di chitarre, batteria e campionamenti; tutto molto semplice nelle componenti, casalingo nella produzione ma molto riuscito nel risultato. Il fascino di dischi come questo sta nell'ascoltarli chiusi nella cameretta, crogiolandosi con i propri pensieri: con Feel Yr Sleep il risultato è assicurato.
I Sea From Green esordiscono con questo CD autoprodotto con solo due pezzi all'interno, ma già capace di dare una chiara idea della loro musica: emocore al confine con l'indierock, sentito e suonato veramente col cuore. Il primo pezzo As Yesterday mette in risalto la bella voce, i coretti, le chitarre nervose, il basso pulsante e la batteria secca: un'ottima presentazione, con melodia e ritmo al punto giusto. E' però con il secondo brano, Unintentionally, che le potenzialità si mostrano in pieno, dato che una canzone come questa non sfigurerebbe nel repertorio di gruppi emo-zionanti come Sunday's Best: inizio delicato con scoppio di chitarra distorta, melodia melanconica e tesa al tempo stesso, crescendo nel finale... Meglio di tante bands tutte uguali d'oltreoceano; se pensate poi che dal vivo fanno anche la cover di Enjoy The Silence dei Depeche Mode!
I tre dischi meritano veramente (e sono ad un prezzo ridicolo): prendono "solo" tre stelle perché miglioreranno senz'altro un sacco in futuro e non avrei saputo più che voto dare...



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