Hey Mercedes - Every Night Fire Works (Vagrant, 2001)

I Braid. Quale emokid/indierocker/collegiale brufoloso non li conosce? Li vidi sei anni fa ad El Paso che suonavano con i Burning Airlines. Qualche settimana prima mi ero comprato da Red House (R.I.P.) il loro Frame & Canvas, un piccolo capolavoro del genere: chitarre stoppate e intrecciate in modo molto math, bei testi, due voci, quelle di Bob Nanna e Chris Broach, che cantavano una sull’altra. Lo avrò ascoltato un milione di volte. Forse per la sua non-immediatezza non mi ha mai stufato. Ora mi ritrovo in mano questo debutto degli Hey Mercedes, dei quali ho ignorato, forse per presa di posizione, il CDEP precedentemente uscito su Polyvinyl. Costoro non sono nient’altro che 3/4 dei Braid. La ricetta non cambia. Ma manca forse l’ingrediente che col senno di poi mi faceva letteralmente sciogliere ascoltando First Day Back: la voce di Chris Broach. I pezzi ci sono, la produzione (sempre di J. Robbins) è veramente perfetta e radiofonica, le grafiche sono forse le più belle su Vagrant da sempre, ci sono sempre le stesse chitarrine, gli stessi testi malinconici, ma non sento più lo stimolo di fare airguitar e di urlare mentre lo ascolto in macchina. Forse sono diventati un po’ più pop, ma non sta qui il problema. Non hanno “il” pezzo. Ne hanno tanti, tutti di ottimo livello, ma nessuno come First Day Back o Collect From Clark Kent. Spiegatemi come, pur non convincendomi fino in fondo, forse per affetto o per fiducia, mi sono ritrovato ad ascoltarlo veramente tante volte. Un motivo ci sarà.

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