The Lucksmiths - Naturaliste (Candle, 2003)

Un disco 'estivo' senza per forza essere 'solare': Naturaliste, ultima fatica dei nostri australiani preferiti. Undici quadretti intimisti, abbozzati con pochi accordi e dolci melodie, citazioni della Manchester che conta (There Is A Boy That Never Goes Out) come, dal punto di vista musicale, di Belle And Sebastian e twee-pop vario, e tanta semplicità, così come era semplice il disco del loro compagno di etichetta Darren Hanlon, così come semplice può essere una gita in bicicletta, magari culminante con un pic-nic sul prato. Quadretti, dicevamo, dipinti prevalentemente dalla coppia Donald/Monnone, dove a fatica si riesce a trovare anche una sola sbavatura, un momento 'poco gentile', dove perfino l'ingenuità può essere letta come naturalezza.
La copertina raffigura una stazione ferroviaria fotografata nella luce immediatamente dopo il tramonto: i lampioni si stanno accendendo lentamente e in giro non c'è anima viva. Li immagino tutti a casa, ad aspettare una notte stellata con un desiderio da esprimere alla prima stella cadente. Ecco, questo è anche il momento e il mood ideale per ascoltare questo Naturaliste, una leggera brezza nell'estate più calda degli ultimi anni.

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