Tomas Jirku - Bleak 1999 (No Type, 2004)

Tomas Jirku arriva al quinto disco, dopo uscite per etichette prestigiose come Klang Elektronik, Alien8 e Tigerbeat6: il canadese questa volta pubblica per No Type (label di qualità, con dischi di Arturo Parra e Oeuf Korreckt tra gli altri) un disco in realtà pronto fin dal 1999 come dice il titolo, settantatre minuti tanto omogenei e coesi da far pensare ad un concept album. Investigando con ascolti successivi la convinzione iniziale prende forza: Bleak è come dice il titolo un disco sulla desolazione, e a giudicare dai nomi dei brani i territori esplorati sono quelli del malessere psichico e fisico, dato che sono composti da psicofarmaci e medicine con tanto di dosaggi in milligrammi scritti a fianco e dati clinici... Musicalmente i sedici brani derivano dalla techno, ma sono ormai così scarni e quasi sempre imballabili, ciò che resta è un'ambient stranita e micidiale, con melodie costruite con echi e campioni vari e accompagnate da un suono delle ritmiche profondissimo, raggelante e ipnotico, tutto a comporre un'atmosfera plumbea che dilaga come se colasse pece nera dagli altoparlanti.
La copertina con il bordo del piatto del giradischi dalle sfumature inquietanti lascia presagire un ascolto difficile, ma il disco di Tomas Jirku ha soprattutto una eccezionale forza sonora, evita lo scoglio della ripetitività nonostante la notevole durata del disco e lambisce la sinfonia pur nel suo essere scarno ed essenziale: il suo impatto sonoro imponente e la sua maestria non possono non lasciare a bocca aperta.

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