The Halifax Pier - Put Your Gloves On And Wave (Temporary Residence, 2002)

Lasciamoci cullare dal pop da camera degli Halifax Pier, provenienti da Louisville, KY, mecca di quello che viene chiamato postrock. La band si formò nel 1998 con l’intento di scrivere qualche pezzo da registrare giusto con l’intento di suonare insieme. Il debutto omonimo venne un po’ di tempo fa e lo trovate recensito anche qui. Ed ora sono tornati, dolci e carezzevoli più che mai, con le loro chitarre acustiche, i loro archi e la voce sussurrata di Nathan Salsburg, a spezzarci il cuore con le loro storie d’amore e di perdita, non senza qualche sprazzo di ottimismo. Qui e là addirittura compaiono anche delle chitarre elettriche, a dare un tocco quasi à la For Carnation. È un disco molto più studiato e 'meditato' del precedente, hanno acquisito un bassista per rendere ancora più 'pieno' il loro sound, i pezzi sono curatissimi in tutti gli aspetti, dove gli archi potrebbero appesantirli ed 'imbarocchirli' ci pensano le chitarre acustiche a snellire ed a dilatare il tutto. "Most of my dreams are stolen / Pictures of place I’ve never been / Kisses from women someone else loves / And I make them sleep with me" cantano in The Wait, sette minuti e rotti di poesia. Grandiosi.

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