Gregor Samsa - 27:36 (Own, 2003)
Tiger Fernandez - The Final EP (Own, 2003)

Note soavi, malinconiche ed un'eterea voce femminile ci introducono nell'universo luminoso dei Gregor Samsa. Basta poco per considerarli discepoli degli Slowdive e pił in generale della cosiddetta scena shoegazer seguita ai My Bloody Valentine. Non lasciano trapelare informazioni su se stessi, nascondendosi dietro a una copertina e ad un artwork assolutamente essenziali; il titolo, del resto, non č altro che la durata del disco e le tre tracce ivi contenute non possiedono un nome. Ricorreremo quindi alle note biografiche fornite dall'etichetta per svelarvi che il gruppo/collettivo proviene da Richmond, Virginia, e si avvale di preziose collaborazioni quali Rick Alverson (Spokane), Bobby Donne (Labradford), Jason Wood (Engine Down). Le dolci sventagliate elettriche del primo pezzo, la chiusura magistrale del secondo, ormai giunto ai sei minuti, e la trasformazione del terzo che perviene, come da usuale strategia, dalla rilassatezza iniziale al delirio sonico finale, fanno letteralmente volare, senza uso di droghe o psicofarmaci. Paradisiaco. Oggi, memori specialmente dell'insegnamento dei Mogwai, lo chiameremmo post-rock; beh, qualsiasi cosa sia, teneteli d'occhio.
Di tutt'altro genere sono le chitarre e le melodie dei Tiger Fernandez, che mi ricordano parecchio gli Archers Of Loaf (peraltro - non sarą un caso - appassionatamente ringraziati nelle note interne): dunque un guitar rock vitale ed impetuoso, anche parecchio urlato in alcuni casi (la bella Running Naked, quasi Refused), ma sempre assai melodico e capace di sbalzi, cambi di tempo e di umore. L'EP contiene quattro tracce davvero interessanti; dispiace dovervi dire che il suo titolo purtroppo non č nč ironico nč scherzoso poichč la band si č effettivamente sciolta dopo tre anni di esistenza e ben poco materiale prodotto. Addio dunque, o forse arrivederci, chissą.


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