Federation X - X Patriot (Estrus/Goodfellas, 2003)

Federation X: due chitarre (con un vocalist) ed una batteria capaci di disegnare seriali mantra elettrici percorsi da riffs ipnotici, in bilico miracoloso tra hard e noise.
I tre fanno parte ormai della grande famiglia americana Estrus di Dave Crider, ma come per il precedente American Folk Horror non mi sento proprio di parlare di garage; X Patriot è una saga ininterrotta divisa in nove atti sugli inquieti umori e sulle discrasie esistenziali giovanili in seno alla società americana ed alla fetida amministrazione Bush.
A dipanarla è una voce quasi recitante ed asettica sostenuta dalle linee minimali, mai troppo violente, taglienti e pure come marmo di due chitarre che a volte dialogano in odore quasi southern-rock, in altre occasioni disegnano peana melodici degni della preziosa tradizione degli Indiani d'America: in tal senso la loro estetica rock si conferma tenacemente aggrappata alle più ancestrali radici folk dei nativi d'America. Quasi inclassificabile il rock militante dei Federation X, eloquenti invece le loro parole: "I'm in the middle of a nervous breakdown, I'm a timebomb..." (Apeshit) ed i titoli dei brani, Real American Kids With Real American Ids, Slave Song, Self Control... A produrre e registrare quasi tutto agli Electrical Audio di Chicago un nome che è una garanzia, Steve Albini: meriti suoi la lucidità sonica e la straordinaria continuità di pathos che si respirano in questo disco? Difficile dare una risposta.
Credo che Federation X ed Albini abbiano interagito a meraviglia ritagliando un vibrante ed innovativo scampolo di rock americano contemporaneo.

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