Devics - The Stars At Saint Andrea (Bella Union/Wide, 2003)

Dopo una carriera decennale costellata di onori e complimenti (con all'attivo cinque dischi ed alcune colonne sonore), i Devics meritano ora di ricevere anche i nostri. Arrivano da Los Angeles, ma hanno registrato in Italia, a Sant'Andrea, queste affascinanti atmosfere scure, cupe, tutte romanticismo e passione, basate su elettronica e strumenti tradizionali, e deliziate dal canto triste, ma tenero e soave, di Sara Lov, piuttosto vicino a quello di Beth Gibbons, sebbene forse più dolce. Il nome dei Portishead è infatti il primo a venire in mente, benchè il progetto dei Devics sia di più facile fruibilità; ma non è una presenza ingombrante, se non in pochi casi (Connected By A String), comunque talmente belli ed emozionanti da farcene immediatamente dimenticare. Posto come splendido inizio è il singolo Red Morning, sinuoso e sensuale, di cui il CD contiene pure il video. Semplicemente meraviglioso il pop ultramalinconico e cristallino a due voci di In Your Room, in cui si esplicita il dialogo di due ex-innamorati che ricordano ("when all is said and done, do you think it was worth it?"). In My True Love si ascolta un eccitante mix di Portishead e Black Heart Procession (sensazione replicata più avanti nell'altrettanto bella Safer Shores), e Sara canta il suo dolore per un amore perduto ("she'll never know how she stole my true love... All the promises he made to me, he gave to her instead"); in All Your Beautiful Trees, ancora, tenta di avvicinare a sè un uomo che è rapito da un'altra ("Can't you see she's not the one...I wish I could stay here and make a little heaven with you here...Baby I'm so good for you"). Una musica talmente bella non può essere svilita da parole stupide e vuote, ma non c'è da preoccuparsi: le liriche sono perfette, toccanti, e decisamente 'heartbreaking', perchè è di cuori in frantumi che si tratta quasi sempre... "I can't stay here anymore/and how long will this go until it changes/how long before you know that I love you/and how long till it goes and turns to nothing" (The End And The Beginning)... E la situazione descritta in Safer Shores è così realisticamente resa che par di vedere le immagini di lui e lei che scoprono che le cose non vanno ("things don't turn the way we want them to"), e si domandano "how we came this far?" rispondendosi subito, ovviamente, "I'll never know". Quello dei Devics è il fascino eterno delle atmosfere tristi, notturne, struggenti più che depresse, da soundtrack di film, da fumoso locale o piano bar, che si fanno calde ed emozionanti, garantendo brividi lunghi finchè scorre il CD. Un disco eccezionale, che si insinua nelle profondità dell'anima e lascia a bocca aperta. Le stelle a Sant'Andrea devono essere bellissime.

Condivido a pieno... Gran disco...
I primi tre pezzi in particolare...
Cody

ho avuto la fortuna di vedere i Devics dal vivo a Milano...
sono rimasto senza parole...seguire i Devics per me è come seguire emozioni...
Pietro

Molto sensuale...e profondamente intimista.
Adoro questo album.
Stefy.

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