Andrea Chimenti - Il Porto Sepolto (Santeria/Audioglobe, 2002) Andrea Chimenti canta Ungaretti, e non è certo un lavoro semplice, anzi a prima vista appare alquanto pretenzioso. Ma il tentativo, probabilmente anche per l'esperienza accumulata in una carriera ventennale - cominciata con i Moda e proseguita con collaborazioni e spettacoli teatrali dei quali Il Porto Sepolto è il più recente -, appare tutto sommato riuscito (a meno di non essere fra i 'puristi' che non accettano proprio l'accostamento della musica ai versi). Tra le dieci poesie scelte dall'opera ungarettiana (non soltanto dal Porto Sepolto cui fa riferimento il titolo) e qui riproposte, in particolare sono Vanità e La Notte Bella (con la ripetizione toccante "sono stato/uno stagno di buio"), poste all'inizio del CD, a colpire nel segno. La bella Cori Descrittivi Di Stati D'Animo Di Didone, posta a metà, si avvale indubitabilmente dell'insegnamento impartito dai C.S.I., mostrando però per questo di aver forse già bisogno di idee. E difatti di qui in poi il lavoro perde un po' di mordente e scorre con minori stimoli, pur non mancando bei momenti in Da Ultimi Cori Per La Terra Promessa o nella conclusiva Silenzio. Un disco intenso, vero. Basta questo ad elevarlo di una spanna sopra la moltitudine di produzioni italiane. Franco Eccellente! Serena Recensione alquanto discutibile. Il disco è un piccolo gioiello. Michele |