Nick Cave & The Bad Seeds - No More Shall We Part (Mute, 2001)

Non credevo che dopo The Boatman's Call si potesse fare meglio. Invece il nuovo No More Shall We Part è forse ancora più bello. As I Sat Sadly By Her Side, scelta come singolo e posta in apertura, è un quadretto tra Nick e "lei" davanti ad una finestra, dove lui si lamenta delle brutture che si vedono al di fuori mentre lei, semplicemente entusiasta ed incantata, consiglia di non interessarsi al male che ci circonda. Seguono, in ordine sparso, And No More Shall We Part, canzone d'amore, come Love Letter, che avrebbe tranquillamente potuto essere sul disco precedente, visto che parla di amore e di perdita, Hallelujah, Fifteen Feet Of Pure White Snow, che rimette al lavoro "pesante" i Bad Seeds come non avevano fatto in The Boatman's Call, il capolavoro God Is In The House, affresco di vita in una piccola cittadina, non ancora contaminata dal peccato e dalla malizia (ubriaconi e lesbiche, ironicamente "non graditi qui da noi"), e tanti altri pezzi sempre ad un livello supremo. Il Re Inkiostro, un Leonard Cohen degli anni '90, è tornato a raccontarci le sue storie e le sue realtà di vita "minore", con tutte le sue inquietudini e poesie (allitterazioni e altre figure retoriche non sono rare nei testi di Cave) ed è nostro compito morale lasciargli un posto nel nostro cuore per sentire cosa ha da dire questa volta.

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Nick Cave And The Bad Seeds - Nocturama (Mute, 2003)

Il ritorno del figliol prodigo si potrebbe parafrasare Nocturama, registrato in tempi da record da Nick Cave nella natia Australia, Melbourne - studi Sing Sing, quasi un anno fa.
Questi nuovi dieci brani, pur non avendo la continuità ispirativa di No More Shall We Part o di The Boatman's Call, costituiscono ugualmente uno straordinario e sicuramente più ruspante nuovo affresco sonoro, potente testimonianza dello stato di salute dei Bad Seeds: gli interventi degli archi di Warren Ellis e delle tastiere di Mick Harvey sono a dir poco esaltanti e gli episodi per verificare questo oleatissimo congegno non mancano di certo.Bring It On prima di tutto, un grande duetto con il mai dimenticato connazionale Chris Bailey (ex Saints), artista molto amato da Nick e dal carisma vocale ancora esaltante, un brano sottolineato da un riff d'organo ispiratissimo, che conquista con la sua matura aggressività; poi Deadman In My Bed, addirittura un Birthday Party-graffiti dall'attacco fulminante, velenosa e furiosa come ai bei tempi degli eccessi sonici. Quindi la lunga torturata Baby I'm On Fire, quindici minuti che travolgono i sensi, nei quali Cave riveste i panni del logorroico predicatore laico, con una visionaria potenza espressiva che non è andata mai perduta. Questi i sorprendenti inaspettati soprassalti sonori di Nocturama, che per i rimanenti tre quarti vive di quella languida introspezione ispirativa che Nick Cave ha maturato in questi ultimi anni attraverso capolavori come The Boatman's Call e No More Shall We Part, e che in Nocturama raggiunge ancora livelli eccelsi nelle pianistiche, sospese, intensissime Wonderful Life, Still In Love, There Is A Town. Ma mirabili senza mezzi termini appaiono anche gli accenti folk di He Wants You, Rock Of Gibraltar e la languida corale Right Out Of Your Hand, con sfumature melodiche degne quasi del Bacharach più ispirato ed una crescente catarsi sinfonica che lascia senza fiato. Nocturama, ennesimo esaltante tassello di un mosaico-percorso artistico dai lineamenti sempre più classici.

Dopo il pessimo, noiosissimo, prolisso, pomposo Murder Ballads,
fortunatamente Nick Cave ha trovato la sua nuova dimensione,
classica ed ispirata con tre album difficili da ignorare in
ognuno dei quali ci sono dei veri e propri gioielli. 
Daniele

Se murder ballads è noioso prolisso e pessimo no so perchè 
ti ostini ad ascoltare Nick Cave.
Senza rancore.
kidmcoy

ancora una volta nick cave ha dimostrato di saper
colpire nel profondo dei nostri cuori.
Fabio

credo che questo ultimo album confermi ancora una volta il grande artista che è!!
bellissimo album!
Mary

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