The Flaming Lips - The Soft Bulletin (Warner, 1999) Nuova pubblicazione per The Flaming Lips, a distanza di quattro anni da Clouds Taste Metallic, che aveva segnato un abbandono dei ritmi più indiavolati: qui il processo continua; si può vedere in quest'ottica alchemica di trasformazione del noise in pop sperimentale anche Zaireeka, il progetto bizzarro del '97, quattro CD da suonare contemporaneamente che sbalordirono gli addetti ai lavori per la loro originalità di contenuti, oltre che di modalità d'uso. Da questo punto di vista il nuovo disco non risulta comunque meno sorprendente dei precedenti, dato che contiene le consuete melodie dolciastre e accattivanti, i titoli paradossali e chilometrici, ma tutto con un'aurea pop data da archi sintetici, suoni levigati e curati con molta attenzione, su tutto la voce stonata di Wayne Coyne ma anche un sacco di trovate ed effetti geniali che riportano la mente a maghi del pop anni sessanta come Wilson e arricchiscono ogni angolo del disco. Le storie raccontate continuano sulla scia del "ragazzo che ebbe un malditesta e per caso salvò il mondo", in situazioni descritte con delicatezza e malinconia impareggiabili, in episodi come Race For The Prize (Sacrifice Of The New Scientists), dove due scienziati fanno a gara per salvare il mondo, oppure The Spark That Bled (The Softest Bullet Ever Shot) o Waitin' For A Superman (Is Gettin' Heavy?); il meglio si ha però con Suddenly Everything Has Changed, vero tentativo di canzone pop perfetta: il riferimento cinematografico che mi viene in mente è un simil Frank Capra, togliendo i canonici happy end e sostituendoli con un James Stewart che si allontana sconsolato e sconfitto sul far della sera. The Flaming Lips - Yoshimi Battles The Pink Robots (Warner, 2002) Decimo disco per una delle mie band preferite in assoluto. Dopo il successo in parte insperato del precedente Soft Bullettin, la casa discografica si è impegnata in pieno per l'uscita del nuovo disco e finalmente tutte le riviste del mondo dedicano a Wayne e soci le loro copertine, preparando all'interno succose retrospettive; un sito web meraviglioso (www.flaminglips.com) permette di scoprire ogni cosa di loro e di gustare chicche prima impensabili. Una copertina da urlo, la migliore di sempre: Yoshimi dei Boredoms citata nel titolo del disco (e presente all'interno del disco con un suo caratteristico grido) viene ritratta davanti ad un esserone rossastro in un mondo pastello che ben si addice alla musica dei nostri. Descrivo la genialità dei Flaming Lips: lo spirito vaga: e'la penombra, lascia intravedere la sagoma dell'ombra impiccata che oscilla nella coscienza... Alessio Forestello li ho ascoltati per caso (recensione estatica su pitchforkmedia.com per yoshimi...) e mi sono commosso...sono almeno 10 anni che una scoperta musicale non scuoteva così alle fondamenta la mia concezione stessa di musica...diciamo da quando ho scoperto l'esistenza di bjork...in seguito li ho visti a rimini, quest'anno, e lo spettacolo era imperfetto, stonato, onesto, ridicolo, tenero e struggente...fantastici Pietro |