Ballboy - Club Anthems 2001 (SL, 2001)

Nelle sue interviste, Stuart Murdoch dei Belle And Sebastian cita spesso i Ballboy come una delle sue bands preferite, e una volta ascoltati non è certo difficile capire il perché. Scozzesi di Edimburgo, timidissimi e sempre sorridenti, i Ballboy sono formati da tre ragazzi e una ragazza: Gordon McIntire è un maestro di scuola elementare, e nei Ballboy canta, suona la chitarra e scrive i testi; Katie Griffiths suona le tastiere ed è anch'essa un'insegnante di scuola; Nick Reynolds suona il basso e nella vita di tutti i giorni è infermiere nel reparto bambini di un ospedale scozzese; Gary Morgan è un tecnico del suono e nella band è il batterista. Stelle di punta della scena indie scozzese, dove i loro concerti sono sempre sold out e un giornale come The List li definisce una delle migliori bands di tutta la nazione, sono passati fino ad oggi quasi completamente inosservati al di fuori del Regno Unito, anche per via dei loro EP che, pubblicati in pochissime copie da una piccola etichetta di Edimburgo (SL Records), erano praticamente introvabili oltremanica e al di fuori di qualche mailorder indipendente. Club Anthems 2001 è il primo 'vero' disco dei Ballboy, e raccoglie tutti i loro precedenti EP (Silversuitsforastronauts, I Hate Scotland, e Girls Are Better Than Boys) con l’aggiunta di due nuove canzoni. E' un album fresco e bellissimo, che ricorda Belle And Sebastian, Wedding Present e Arab Strap e ti fa venire voglia di sorridere anche in quei giorni un po' bui (e ce ne sono tanti) in cui di sorridere non ne avresti proprio voglia. Gordon canta di amore andato a male e delle piccole cose che accadono nella vita di tutti i giorni, e riesce sempre a stupirci con il suo modo bizzarro e colorato di vedere la realtà. Che ci parli di un ciclista olimpico o di orbitare intorno alla terra o ancora di trovare Elvis al supermercato, i suoi testi a tratti assurdi e a tratti di una semplicità disarmante non possono fare a meno di entrare nel cuore di chi li ascolta e di restarci poi per tantissimo tempo. I pezzi sono deliziose gemme di musica pop, canzoni fragili e sognate ma allo stesso tempo sorridenti e dirette e in alcune occasioni quasi "rumorose" (in senso lato, s'intende). Il leggendario John Peel è diventato un grande fan, citando Olympic Cyclist e I Hate Scotland come due delle sue canzoni preferite dell’anno e puntualmente nominando tutti i loro EP come singoli del mese per il suo seguitissimo programma su Radio 1. Swim For Health è un meraviglioso pezzo melanconico e sussurrato che ti disintegra il cuore e ne sparge la polvere per tutti gli angoli della la città; I've Got Pictures Of You In Your Underwear ti fa venire voglia di ballare e ha un ritornello di quelli che ti si infilano nella testa e poi ti perseguitano per le due settimane seguenti; I Hate Scotland è la prima canzone parlata dopo gli Arab Strap che non mi ha fatto venire voglia di raggiungere il telecomando per passare al pezzo dopo; Olympic Cyclist ti fa ridere e ti fa venire quel desiderio abbastanza comico di uscire di casa e di abbracciare tutti i passanti; e tutte le altre canzoni del disco, ma proprio tutte dalla uno alla quattordici, sono dei gioiellini indimenticabili che vi trasporteranno felicemente nel mondo incantato di Ballboy, dove nulla è più bello di una passeggiata con il sole in faccia e dove alla radio purtroppo non passano mai una canzone buona.
Club Anthems 2001 è un disco speciale, luminoso e tranquillamente felice, un disco che vi farà innamorare e commuovere proprio come i Belle And Sebastian ci commossero e fecero innamorare ormai parecchi anni addietro. Forse è un disco destinato a restare ai margini, che non venderà molte copie nè tantomeno entrerà nelle classifiche, ma se i margini sono così dolci e delicati, a chi di noi interessa spostarsi al centro?

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Ballboy - A Guide For The Daylight Hours (SL/White And Black, 2003)

Ah, gli scozzesi! Ah, gli Smiths! Sarebbe inutile e banale tirare in ballo anche i Belle & Sebastian solo per l'accento di Gordon McIntire, quindi, in teoria, dovrei cercare di essere obiettivo e professionale, parlandovi del disco. Ma io me ne sono letteralmente invaghito, mi sono innamorato della loro semplicità, del loro senso dello humour ("Spero che tu sia abbastanza ubriaca da dormire con me, questa notte" - titolo dell'anno), della loro ingenuità quasi infantile (paragonabile a quella che ha reso grandi i Beat Happening), delle loro canzoncine pop semplici e stralunate, quindi non posso che consigliarvi l'acquisto a scatola chiusa di tutto ciò che esce a loro nome, compreso il disco di cui parla Michela qui sopra.
Mentre scrivo so che dovrebbe esserne appunto uscito un altro, sempre su SL, che sarei molto curioso di ascoltare, e che vedrò di procurarmi proprio per rafforzare il mio amore nei loro confronti.

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